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al testo di Giuseppe Venticinque
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Amore chiamai, solo te, chiamai amore sin dal primo pensiero, intreccio di mani adagiate levai, sul corpo leggero. Amore nel cuore, che tanto amai, fugace il tormento, il cielo supplicai. L'anima strinsi, ribelle ti donai, il cuore mio, estinsi Amori nascosti, infelici, derisi e abbandonati. Due cuori nella tormenta, placati da un sospiro, di luce spenta. Amori oltre le distanze, il tempo non cancella, le alleanze. La leggerezza di un incontro, ridesta gli amori, discordanti al tramonto. Dall'anima nasce l'amore, cresce ed oltrepassa, le origini del cuore. Sveglia il tuo amore, orizzonte rosso, il mio cuore canta, somma col pettirosso. Camminiamo a piedi nudi, su un tappeto fiorito, ma il fiore da amare sei tu, il mio preferito. L'incontro di due persone silenziose e lo stesso battito di cuore, incontrandosi, trovan le parole. Amore al profumo di violetta, si accende ansimante il tuo corpo, espande, si adagia e poi aspetta. Amori senza fine, cominciano brevi e attraendosi di luce abbagliante, fissano il folgorio di un fulmine accecante. Ma il mio amore, incertezze non ha, toglierò tutte le spine e continuerò ad amarti, fino alla fine. |
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